2012
Martim Pedroso/Zerogrammi
PENTHESILIA
Questa pièce, la meno compromessa con il discorso patriottico fra quelle conosciute di Kleist, è, a tutti gli effetti, quella che riesce ad attraversare la frontiera di tempo e di luogo, segnando un rifiuto da parte dell'autore di perdersi in questioni che non siano quelle primordiali della poesia. La forza dell'amore o la constatazione che siamo troppo immaturi per rapportarci con questa soggettività fu ciò che mosse Heinrich Von Kleist a questa revisione del mito. Pentesilea è il simbolo della donna forte e audace che cerca, all'interno della sua muscolatura, il più tenero sentimento umano. La Regina della Festa delle Rose non è soltanto una donna ma anzi riunisce in sé la figura dell'uomo e della donna e finanche dell'animale irrazionale o, in altre parole, rappresenta l'essere umano nella sua tremenda complessità: possiede la virilità e la forza muscolare e psicologica del sesso maschile, la dolcezza e la sensualità romantica del sesso femminile e la forza istintiva del cane o del lupo. Sembrerebbe, per così dire, il simbolo della cosiddetta perfezione o equilibrio umano. Ma questa completezza, a somiglianza di Frankenstein, genera un disequilibrio ancora più grande. Pentesilea, agli occhi della società odierna (dove sono ormai caduti molti tabù e complessi che separavano i due sessi) ci offre una delle visioni più contemporanee dell'Uomo tra tutte quelle scaturite dalla drammaturgia occidentale: è l'Eroe di tutti gli Eroi perché rispecchia l'essenza di ciò che siamo quando non agiamo in base alle imposizioni sociali e morali a cui siamo sottoposti. Oggi può essere l'immagine non già della perfezione umana, stanchi ormai come siamo di riconoscere che non esiste, ma della sua complessità riunita in una donna e uomo, in un Dio e Demonio, in una ragione e pazzia, dove coabitano simultaneamente gli spiriti romantico e bellicoso, la tenerezza e la violenza. (M. Pedroso)
Questa pièce, la meno compromessa con il discorso patriottico fra quelle conosciute di Kleist, è, a tutti gli effetti, quella che riesce ad attraversare la frontiera di tempo e di luogo, segnando un rifiuto da parte dell'autore di perdersi in questioni che non siano quelle primordiali della poesia. La forza dell'amore o la constatazione che siamo troppo immaturi per rapportarci con questa soggettività fu ciò che mosse Heinrich Von Kleist a questa revisione del mito. Pentesilea è il simbolo della donna forte e audace che cerca, all'interno della sua muscolatura, il più tenero sentimento umano. La Regina della Festa delle Rose non è soltanto una donna ma anzi riunisce in sé la figura dell'uomo e della donna e finanche dell'animale irrazionale o, in altre parole, rappresenta l'essere umano nella sua tremenda complessità: possiede la virilità e la forza muscolare e psicologica del sesso maschile, la dolcezza e la sensualità romantica del sesso femminile e la forza istintiva del cane o del lupo. Sembrerebbe, per così dire, il simbolo della cosiddetta perfezione o equilibrio umano. Ma questa completezza, a somiglianza di Frankenstein, genera un disequilibrio ancora più grande. Pentesilea, agli occhi della società odierna (dove sono ormai caduti molti tabù e complessi che separavano i due sessi) ci offre una delle visioni più contemporanee dell'Uomo tra tutte quelle scaturite dalla drammaturgia occidentale: è l'Eroe di tutti gli Eroi perché rispecchia l'essenza di ciò che siamo quando non agiamo in base alle imposizioni sociali e morali a cui siamo sottoposti. Oggi può essere l'immagine non già della perfezione umana, stanchi ormai come siamo di riconoscere che non esiste, ma della sua complessità riunita in una donna e uomo, in un Dio e Demonio, in una ragione e pazzia, dove coabitano simultaneamente gli spiriti romantico e bellicoso, la tenerezza e la violenza. (M. Pedroso)
info&credits
progetto, regia e drammaturgia
project, direction and dramaturgy
Martim Pedroso
coreografia e movimento
choreography and movements
Emanuele Sciannamea
interpretazione
interpretation
Nicole Kehrberger, Emanuele Sciannamea, Carla Bolito, Martim Pedroso
interpretazione in video
interpretation on video
Ana Ribeiro, Claudia Efe, Gracinda Nave, Margarida Cardeal, Maria Ana Filipe, Paula Sò, Sofia Ribeiro
video e suono
video and sound
Guilherme Martins
costumi
costumes
Joao Telmo
disegno luci
light design
Mafalda Oliveira
preparatore vocale
vocal coaching
Luis Madureira
collaborazione artistica
artistic advice
Nelson Guerreiro
produzione esecutiva
executive production
Cristina Pereira, Stefano Mazzotta
produzione
production
Materiais Diversos (Pt)/Zerogrammi (It)
coproduzione
coproduction
Guimaraes Capital da Cultura 2012 (PT), S. Luiz Teatro Municipal (PT), Festival Materiais Diversos (PT), ZDB (PT)
con il sostegno di
with the support of
DG Artes, Presidencia do Conselho de Ministros - Secretaria de Estado da Cultura (PT), MIBAC (IT)