2021
ELEGìA DELLE COSE PERDUTE
ph. S. Mazzotta
soggetto, regia e coreografia / subject, direction and choreography Stefano Mazzotta | una riscrittura da / a rewrite from Os Pobres di / by Raul Brandao | creato con e interpretato da / created with and interpreted by Alessio Rundeddu, Amina Amici, Damien Camunez, Gabriel Beddoes, Manuel Martin, Chiara Guglielmi, Riccardo Micheletti | collaborazione alla drammaturgia / collaboration to the dramaturgy Anthony Mathieu, Fabio Chiriatti | luci / lights Tommaso Contu | assistente di scena / stage assistant Riccardo Micheletti | costumi e scene / sets and costumes Stefano Mazzotta | segreteria di produzione / production assistant Maria Elisa Carzedda | produzione / production Zerogrammi | coproduzione / copro- duction Festival Danza Estate - Bergamo (It), La meme balle – Avignon (Fr), La Nave del Duende - Caceres (Sp) | con il contributo di / with the contribution of Residenza artistica artisti sul territorio INTERCONNESSIONI / Tersicorea / Sardegna, Comune di Settimo S. Pietro, Comune di Selargius, Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Cagliari e le Province di Oristano e Sud Sardegna, Regione Sardegna, Regione Piemonte, MIC - Ministero della Cultura, FONDAZIONE Banco di Sardegna | in collaborazione con/in collaboration with CASA LUFT, Ce.D.A.C Sardegna - centro diffusione attività culturali circuito multidisciplinare dello spettacolo dal vivo, PERIFERIE ARTISTICHE - Centro di Residenza Multidisciplinare della Regione Lazio - Supercinema, Tuscania
(...) Stefano Mazzotta mette in scena un’opera di pura poesia, sprigionata da una comunità derelitta, esiliata, portatrice d’inquietudini, di desideri, di aspirazioni, di ricerca e attaccamenti alle proprie radici, di abbandono e di speranza.
Giuseppe Distefano | Cittanuova
Elegia delle cose perdute è l’emblema di una poetica attenta alla realtà circostante. Arricchita dalle storie de “I Poveri”, uomini pervasi da mancanze e desideri dal romanzo del portoghese Raul Brandao,l’opera
diventa anche sorprendentemente attuale, offrendo uno spaccato, indiretto e interessante, delle privazioni e delle speranze di oggi.
Daria Chiappe | Danzasi
Attraverso capriole del pensiero, simbolismi a volte blandi a volte duri come consunte suole di scarpe sotto i denti, l’Elegia delle cose perdute ricuce sulla pelle del pubblico le amicizie, gli amori, i dissapori, le morti e le vite di questi simulacri di umanità spaiati e manchevoli.
Francesco Chiaro | Persinsala
Un clima intenso, ricco di suggestione, con corpi che dialogano fra loro e col pubblico. Una storia che si dipana fra personaggi in lotta contro un avverso destino, ma uniti dalla condivisione dell’avventura esistenziale.
Sandro Allegrini | Perugiatoday
(...) Elegìa delle cose perdute riesce con grande poesia a restituirci l’anima del libro di Brandao, delle classi povere rurali, dei semplici, ma ci ricorda anche da dove veniamo, da quale realtà povera e contadina sorga questo paese ora arrogante nel sentirsi ricco e civile, vincente anche quando cor- roso dalle miserie, totalmente sradicato perché incapace di ricordate per cosa ha combattuto e su quali ceneri è risorto. Enrico Pastore | Il Pickwick
Incedono solennemente, con calma e rispetto, attirati dal desiderio di non essere più soli. Conmovenze delicate, quasi fragili nella loro dolcezza, danno vita a scene che si scompongono e ricompongono al ritmo di una musica e delle ambientazioni sonore che riportano ad un passato autentico, ruvido.
Letizia Mologni | Albanoarte Teatro