2021/2022
LA SPOSA BLU
ph. S. Mazzotta
di e con / by and with Silvia Battaglio | scrittura di scena liberamente ispirata a / freely inspired by Barbablu’ di/by Charles Perrault | suggestioni letterarie / literary suggestions William Shakespeare, Georgi Gospodinov, Antonio Ferrara, Fratelli Grimm | suggestioni musicali / sound suggestions Bach, Fazil Say, Alva Noto, Louis Ferrari | testi, voce, elaborazione sonora / words, voice and sound design Silvia Battaglio | disegno luci / light design Tommaso Contu | produzione / production Zerogrammi | in collaborazione con / in collaboration with Biancateatro | coproduzione / coproduction Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare, Festival INCANTI, Officine CAOS/Residenza Arte Transitiva | in collaborazione con / in collaboraction with Casa LUFT, Tangram Teatro, Gruppo Abele ONLUS | in partenariato con / network Anima International Festival/Is Mascareddas, Alpe Adria Puppet Festival/CTA Gorizia, Festival Internazionale Arrivano dal Mare/Teatro del Drago, Festival Internazionale Immagini dall’Interno/Teatro del Lavoro, IF Festival/Teatro del Buratto | con il sostegno di / with the support of TAP Torino Arti Performative, Regione Piemonte, MIC Ministero della Cultura | un ringraziamento a / thanks to Alfonso Cipolla, Stefano Mazzotta, Claudio Coloberti, Alberto Jona, Amina Amici, Daniele Rizzo, Roberta Savian
Uno spettacolo che scuote le corde più intime, che tocca picchi di introspezione emotiva e iconografica, lasciando agli spettatori un cuore pulsante di meraviglia. (Alan Mauro Vai | TEATRIONLINE)
La sposa blu di Silvia Battaglio è un lavoro molto ben concepito, frutto di attento studio, non è una semplice messa in scena ma una vera creazione d’attrice. (Enrico Pastore | IL PICKWICK)
Ci sono spettacoli che si impongono come sintesi di linguaggi performativi nutrendosi al loro interno di quelle potenzialità in grado di ben rappresentare un panorama espressivo prossimo alla completezza: rientra nel novero di questi La sposa blu ideata, diretta ed interpretata da Silvia Battaglio. Come sempre accade nei lavori dell’attrice e danzatrice torinese, l’esito scenico è il risultato di una ricerca artistica caratterizzata da un linguaggio ibrido dal forte segno evocativo. (Roberto Canavesi | TEATROTEATRO)
Silvia Battaglio, valente attrice e danzatrice, che apprezziamo da diversi anni, si mette in scena nel rappresentare senza parole un’esistenza colpita da un accadimento perturbante. Forte e notevole creazione, espressa con grande partecipazione emotiva e perizia teatrale. (Mario Bianchi | KLP TEATRO)
Spettacolo intensissimo, che parte dalla celebre fiaba di Charles Perrault, “Barbablù”, per segnare un cammino di scoperta. Silvia Battaglio rinuncia alla parola, se non come lacerto di memorie, e si abbandona a una drammaturgia sonora e corporea, dove la sua fisicità è costantemente in dialogo con quella di tre marionette antiche, evocazione e simulacro delle spose di Barbablù. Carne e legno si compenetrano, fondendosi in una trama di rimandi allusivi, di gesti, di sguardi, di disarticolazioni come viatico di conoscenza. Bell’esempio di scoperta e utilizzo del linguaggio del teatro di figura fuori da ogni retorica, per aprirsi a nuove seduzioni e altre vie di ricerca. (Alfonso Cipolla | LA REPUBBLICA)
Tra fantasia e realtà, ‘La sposa Blu’ – produzione Zerogrammi in collaborazione con Biancateatro, con disegno luci di Tommaso Contu – è una moderna favola che affronta con un linguaggio poetico e visionario un tema scottante e di crudele attualità. (A. Brotzu | Sardegna reporter)
“Sono passi leggeri, veloci, movenze quasi impalpabili, dal gesto minimo e regale. Una coreografia che costruisce figure di commovente teatralità. (…) Un gesto materno, una carezza tenendo la marionetta sul proprio grembo come una Pietas blasfema e profana del nostro tempo che ha conosciuto la ferocia della guerra, la fuga da mondi in fiamme. Ecco il miracolo che Battaglio, tra danza e uso teatrale delle splendide marionette, compie: queste iniziano a muoversi come la sposa, riacquistando, donne vilipese, donne violate, donne messe all’angolo, il movimento, la gestualità di chi reclama con urgenza il ritorno alla vita. (W. PORCEDDA, Gli Stati Generali)