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ph. S. Mazzotta

2021/2022

Silvia Battaglio // Zerogrammi

LA SPOSA BLU

Uno spettacolo che scuote le corde più intime, che tocca picchi di introspezione emotiva e iconografica, lasciando agli spettatori un cuore pulsante di meraviglia. (Alan Mauro Vai | TEATRIONLINE)


La sposa blu di Silvia Battaglio è un lavoro molto ben concepito, frutto di attento studio, non è una semplice messa in scena ma una vera creazione d’attrice. (Enrico Pastore | IL PICKWICK)


Ci sono spettacoli che si impongono come sintesi di linguaggi performativi nutrendosi al loro interno di quelle potenzialità in grado di ben rappresentare un panorama espressivo prossimo alla completezza: rientra nel novero di questi La sposa blu ideata, diretta ed interpretata da Silvia Battaglio. Come sempre accade nei lavori dell’attrice e danzatrice torinese, l’esito scenico è il risultato di una ricerca artistica caratterizzata da un linguaggio ibrido dal forte segno evocativo. (Roberto Canavesi | TEATROTEATRO)


Silvia Battaglio, valente attrice e danzatrice, che apprezziamo da diversi anni, si mette in scena nel rappresentare senza parole un’esistenza colpita da un accadimento perturbante. Forte e notevole creazione, espressa con grande partecipazione emotiva e perizia teatrale. (Mario Bianchi | KLP TEATRO)


Spettacolo intensissimo, che parte dalla celebre fiaba di Charles Perrault, “Barbablù”, per segnare un cammino di scoperta. Silvia Battaglio rinuncia alla parola, se non come lacerto di memorie, e si abbandona a una drammaturgia sonora e corporea, dove la sua fisicità è costantemente in dialogo con quella di tre marionette antiche, evocazione e simulacro delle spose di Barbablù. Carne e legno si compenetrano, fondendosi in una trama di rimandi allusivi, di gesti, di sguardi, di disarticolazioni come viatico di conoscenza. Bell’esempio di scoperta e utilizzo del linguaggio del teatro di figura fuori da ogni retorica, per aprirsi a nuove seduzioni e altre vie di ricerca. (Alfonso Cipolla | LA REPUBBLICA)


Tra fantasia e realtà, ‘La sposa Blu’ – produzione Zerogrammi in collaborazione con Biancateatro, con disegno luci di Tommaso Contu – è una moderna favola che affronta con un linguaggio poetico e visionario un tema scottante e di crudele attualità. (A. Brotzu | Sardegna reporter)


Sono passi leggeri, veloci, movenze quasi impalpabili, dal gesto minimo e regale. Una coreografia che costruisce figure di commovente teatralità. (…) Un gesto materno, una carezza tenendo la marionetta sul proprio grembo come una Pietas blasfema e profana del nostro tempo che ha conosciuto la ferocia della guerra, la fuga da mondi in fiamme. Ecco il miracolo che Battaglio, tra danza e uso teatrale delle splendide marionette, compie: queste iniziano a muoversi come la sposa, riacquistando, donne vilipese, donne violate, donne messe all’angolo, il movimento, la gestualità di chi reclama con urgenza il ritorno alla vita. (W. PORCEDDA, Gli Stati Generali)




ph. S. Mazzotta

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