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INVEN
TARIO

PER UNA DIDATTICA
DEL CORPO NARRATIVO

Vi è qualcosa di incomparabilmente intimo e fruttuoso nel lavoro che svolgo con l’attore che mi è affidato. Egli deve essere attento, confidente e libero, poiché il nostro lavoro consiste nell’esplorazione delle sue possibilità estreme. La sua evoluzione è seguita con attenzione, stupore e desiderio di collaborazione: la mia evoluzione è proiettata in lui, o meglio, è scoperta in lui, e la nostra comune evoluzione diventa rivelazione. Questo non vuol dire formare un allievo, ma semplicemente aprirsi ad un altro essere rendendo possibile il fenomeno di nascita condivisa o doppia. L’attore nasce di nuovo - non solo come attore ma come uomo - e con lui rinasco io. E’ un modo goffo di esprimerlo ma quello che si ottiene è l’accettazione totale di un essere umano da parte di un altro.
 
Jerzy Grotowski, PER UN TEATRO POVERO

Nascita condivisa e accettazione totale di un altro essere umano: è forse partendo da questa riflessione di Jerzy Grotowski risalente al 1965 che si può provare a ragionare, oggi, intorno al senso della formazione, di quell’insieme di conoscenze e, in qualche modo, di eredità attraverso le quali desideriamo condividere e veicolare non solo tecniche e metodologie ma anche significati, contenuti e segni. In un presente nel quale i grandi maestri e le grandi maestre del XX secolo sembrano spesso dimenticati e dimenticate, in cui la memoria di ciò da cui proveniamo si perde nel pulviscolo di un tempo confuso, spesso superficiale e privato dei riferimenti che lo hanno nutrito e generato non solo a livello storico ma anche artistico e in cui - di conseguenza - anche il gesto, il corpo, la parola stessa rischiano di non esser più mezzo attraverso il quale agire forme in grado di veicolare contenuti intelligibili, il nostro lavoro di formazione aspira alla trasmissione di un sistema di pratiche e conoscenze che possa contribuire ad accompagnare i giovani futuri interpreti nella costruzione di un loro personale corpo pensante. Un corpo pensante è un corpo capace di portare senso dentro la forma, di interpretare ogni possibile azione danzata con consapevolezza, precisione, tecnica e immersione, di attraversare lo spazio in ascolto con il presente, è un corpo che desidera scoprire ma che ha pazienza, che pratica, che costruisce giorno dopo giorno, che sperimenta, che stratifica, che osserva e cerca, che si cala nell’intimo di ciò che davvero sente, che non si accontenta del primo risultato, che costruisce il proprio presente radicandosi nel passato, che mastica radici, che rielabora e mette in discussione ciò che ha appreso, che cammina a fianco alle orme dei grandi maestri con umiltà e riconoscenza, per poi arrivare, nel tempo, a definire e a dare corpo alla propria identità artistica e, prima ancora, alla propria autonomia di pensiero.

 

Calando questo pensiero e questa precisione di intenti all’interno del sistema culturale e artistico del territorio piemontese, ci ritroviamo in dialogo sinergico con un panorama ricco e diversificato di attori che, a titolo vario e complementare, operano professionalmente e stabilmente nell’ambito dello spettacolo dal vivo. Con essi il cappello di INVENTARIO diventa il volano da cui coordinare e armonizzare un calendario fluido di affondi formativi e professionalizzanti il cui scopo è trasmettere, condividere, perfezionare nel dialogo, un’etica della formazione che è stratificazione e archivio vivente e eternamente redivivo nel suo essere senza sosta chiamato in causa dal corpo danzante, parlante, significante.

 

INVENTARIO come elenco scientifico degli strumenti da affinare e adoperare al servizio dei linguaggi artistici.

INVENTARIO dal latino inventarium, derivazione di inventus, participio passato di invenire = trovare.

INVENTARIO come spazio dell’invenzione, della scintilla creativa che precede e costantemente interroga il senso del viaggio artistico.

APPUNTI
PER UNA
DIDATTICA
DEL CORPO
NARRATIVO

COMING
SOON!

Presto online una nuova piattaforma, un archivio vivente di ispirazioni e pensieri dedicato a INVENTARIO e ai processi formativi e creativi

Il programma di INVENTARIO, suddiviso in insegnamenti pratici e teorici per un totale di circa 500 h di attività, è destinato, nella sua interezza e a titolo totalmente gratuito, a una classe di 10 giovani professionisti selezionati ogni anno tramite call. Alcuni dei singoli appuntamenti possono essere seguiti, entro un numero limitato di partecipanti extra PRENOTANDO la propria partecipazione on line al link di seguito!
con/with Zerogrammi / Stefano Mazzotta, Chiara Guglielmi, Amina Amici, Silvia Battaglio, Bruno De Franceschi, Valentina Tibaldi, Sonia De Marzo, Tommaso Contu // Lavanderia a Vapore / Chiara Organtini / Carlotta Pedrazzoli / Anna Estdahl / Doriana Crema, Enrico Ticconi, Ginevra Panzetti // Coorpi / Lucia Carolina De Rienzo, Marco Longo, Enrico Coffetti // Festival Interplay // Università degli Studi di Torino / Alessandro Pontremoli // Fondazione Egri / Raphael Bianco e Elena Rolla // Balletto Teatro di Torino / Viola Scaglione // Fondazione Piemonte dal Vivo  / Alessandra Valsecchi, Guido Bernasconi, Nadia Macis, Luisa Castagneri // Compagnia Tardito Rendina / Aldo Rendina, Federica Tardito // Codeduomo / Daniele Ninarello // Chiara Michelini // Shared Training Torino // Dance Well Dancers // Pratici e Vaporosi / Giuliana Pititu, Matteo Tamborrino // Rita Petrone // Franca Pagliasotto // Ali Feridouni // 

 
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