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Sguardi critici su "La sposa blu"




(...) Nel perentorio "aprirai solo le porte che dico io", rivolto da Barbablù alla sua giovane sposa, ritroviamo l’eco di tanti imperativi rivolti oggi a donne accecate dalla paura: e nell’atto rivoluzionario di contraddirne l’ordine, aprendo la porta segreta per scoprire i cadaveri delle precedenti mogli, ci piace scorgere il coraggio che non conosce tempo, quella ribellione tanto sofferta quanto necessaria per difendere la compromessa libertà personale e ritornare in possesso della propria vita, seguendo il destino delle spose-marionette che sul calar del buio rinascono a vita nuova traghettandosi in un futuro lontano da violenza ed oppressione. (R. Canavesi | TEATROTEATRO.IT)



(...) Silvia Battaglio, valente attrice e danzatrice, che apprezziamo da diversi anni, si mette dolentemente in scena nel rappresentare senza parole un’esistenza infelice, colpita da un accadimento perturbante. (M. Bianchi | KLP)



Carne e legno si compenetrano, fondendosi in una trama di rimandi allusivi, di gesti, di sguardi, di disarticolazioni come viatico di conoscenza. (A. Cipolla - la Repubblica)





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